Il Mandorlo in fiore


Nella nostra bellissima terra, in primavera l’armonia della Natura che ci circonda compiendo il suo eterno percorso di morte e di rinascita, si risveglia in una esplosione di colori e di odori che riempiono l’aria e la profumano di essenze.

Effluvi delicati e pungenti al tempo stesso che rendono unica l’atmosfera che aleggia sulla nostra isola, avvolgendola in un alone carico di misteri arcani e di magia. E i nostri animi, risvegliandosi insieme, divengono partecipi di questo meraviglioso creare, nutrendosi della sua bellezza intrinseca...


La leggenda di Fillide e Acamante


Il miracolo di un fiore che sboccia, assume un significato profondo che diviene simbolo eterno e ci induce ad andare oltre il reale per varcare la soglia che ci conduce all’essenza stessa dell’esistenza.

Ecco perché in Sicilia la festa del mandorlo in fiore è vissuta con intensità e ci riporta al nostro antico passato.

Questo particolare albero venne portato dalla Grecia alla Sicilia dai Fenici per poi diffondersi in tutto il Mediterraneo. Fu molto apprezzato dai romani che lo chiamavano appunto “Noce greca”.

Nella mitologia greca il mandorlo rappresentava la speranza e la delicatezza poiché è il primo albero a fiorire manifestando tutta la sua forza. Esso diviene così, simbolo di coraggio e determinazione nella rinascita.

Ma è anche simbolo di fragilità poiché i suoi fiori, bianchi e rosati appena sbocciati, poco prima di cadere, diventano completamente bianchi, simboleggiando la finitezza della vita e il suo stesso ciclo che si conclude con la vecchiaia e i capelli bianchi.

Per la religione cristiana, proprio perché è il primo albero a fiorire, simboleggia la resurrezione di Gesù che è stato il primo fra i risorti.

Il Mandorlo simbolo di nascita e di resurrezione è sempre stato legato al significato esoterico dei suoi semi: la Mandorla o Vescica Piscis (Vescica di pesce): esso fiorisce in primavera proprio sotto il segno dei Pesci

Le mandorle sono simbolo di mistero.

Negli antichi portali delle chiese, Cristo risorto era raffigurato dentro una forma ovoidale di mandorla, poiché, come Cristo nasconde la sua natura divina in quella umana, così il frutto è racchiuso nel guscio.

La mandorla rappresenta il segreto, custodito all’interno e da scoprire rompendo il suo guscio che è molto duro, in quanto racchiude il seme, che, se svelato, da mistero, si tramuta in verità, che può essere conosciuta solo da chi è capace di spaccare la scorza.

Quindi Guscio e Seme rappresentano simbolicamente il percorso da compiere per arrivare alla comprensione della verità che si nasconde dietro ciò che appare e per comprendere la vera essenza della vita.

Per questo essa aveva una grande importanza durante antichissimi riti sacri dove veniva mangiata in grandi quantità, in modo da poter raggiungere questa conoscenza profonda che conduce verso il divino.

L’albero di mandorlo per questo suo profondo simbolismo, sin dai tempi antichi, è stato raccontato in una bellissima leggenda tramandata per secoli nella nostra terra.

La leggenda che narra della sua origine scaturita dalla sfortunata storia d’amore tra Fillide e Acamante.

Acamante, secondo questa leggenda, era un valoroso eroe greco, figlio di Fedra e Teseo che durante il viaggio per andare a Troia, si fermò qualche giorno in Tracia. Lì conobbe la principessa Fillide e, innamoratisi sin dal primo istante, i due si amarono perdutamente. Ma la loro felicità durò poco perché Acamante dovette ripartire per Troia per combattere nella famosa guerra scatenata dal tradimento di Elena e Paride.

Fillide attese il suo innamorato per dieci anni, ma quando venne a sapere che Troia era caduta, e non scorgendo alcuna nave di ritorno, pensò che Acamante fosse morto in battaglia.

Disperata e non volendo vivere senza il suo grande amore, decise di lasciarsi morire di dolore.

La dea Atena impietosita dalla loro storia, trasformò Fillide in un mandorlo, così quando Acamante ritornò poté riabbracciarla nella sua nuova trasformazione.

L’eroe si recò nel luogo dove sorgeva questo magnifico albero e lo abbracciò con amore sincero.

Fillide, sentendolo, ricambiò facendo spuntare sui suoi rami nudi dei piccoli fiori bianchi che ricoprirono di candore e purezza i rami dell’albero.

E ogni anno, quando i primi timidi raggi di sole intiepidiscono l’aria, assistiamo al meraviglioso incanto di quell’abbraccio eterno, simbolo dell’amore senza limiti né confini dei due giovani innamorati.

In ricordo di questo amore, ogni primavera l’albero del mandorlo sboccia con i suoi splendidi fiori per rinnovarlo e per infondere in ognuno di noi la sua dolcezza e per regalarci un istante di bellezza pura e di risveglio profondo in un mondo che ogni giorno sempre più sta precipitando verso le brutture della quotidianità moderna.


Questa sezione è stata interamente curata dalla nostra esperta, la Dott.ssa Eliana Vivirito