Ostara

Nella limpidezza tersa del cielo blu primaverile, sbuffi di nubi bianche ondeggiano pigramente e i raggi del sole, penetrano, decisi come lame, attraverso i rami degli alberi e vivificano il verde delle foglie facendole brillare come gemme preziose. Un venticello tiepido, sussurro di una Natura di nuovo in fermento, fluisce leggero racchiudendo in sé il respiro della vita che rinasce...

La Magia della Rinascita

... Giovani donne, illuminate da abiti colorati che si fondono con la fervida policromia del prato e dei fiori, adornate con gioielli floreali, e disposte l’una accanto all’altra in un cerchio, creano uno spazio sacro, inviolabile all’interno del quale si concentrano le rinnovate energie della Natura.

Pronte ad accogliere in se i germogli della nuova stagione, concentrano lo sguardo verso l’altare ricoperto da un telo verde, su cui spiccano quarzo rosa, acquamarina e pietre di Luna. Attorniato da vasetti di fiori appena sbocciati e decorato con una candela bianca, simbolo della Dea, una gialla o dorata per rappresentare il Sole nascente, una verde simbolo delle foglie novelle e quindi del risveglio di Madre Terra e una blu o viola, il nostro IO interiore che rinasce e si illumina tra le due divinità.

Sorelle di un’unica armonia, sussurrano invocazioni alla Dea Madre

“Con il potere del fuoco, dell’acqua, della terra e dell’aria, 

dai origine, o Dea, alla Primavera e alla gioia!”

Sospese in un tempo senza tempo, quello della fanciullezza in cui tutto deve ancora accadere, le donano offerte di fiori, di pane, vino e di semi, bruchi e scarabei, simboli di trasformazione e vita eterna, e, mentre incensi floreali profumano l’aria impalpabile, celebrano l’unione della Dea Madre Terra con il Dio Sole, l’unione sacrale del principio femminile con quello maschile nel momento dell’Equinozio in cui il giorno e la notte hanno la stessa durata, nell’equilibrio cosmico tra Luce e Tenebre.

Vibrando nella stessa energia della Natura rinata, si immergono in un silenzio ieratico, rischiarate dalle fiamme vivide delle candele. Sentendo rifiorire dentro di sé una nuova forza interiore, e osservando la statuetta posta sull’altare della Dea e del Dio abbracciati, sentono di far parte dell’equilibrio dell’Universo, ognuna di loro e tutte insieme si fondono in unico microcosmo in cui rinascono in armonia con il Tutto. Attraverso la compenetrazione nella terra che si scalda, nei fiori che sbocciano, esse si sentono pervadere di gioia e amore e si affacciano a una nuova vita. Consce che è giunto il momento di uscire dall’interiorità del loro inverno per proiettarsi nella primavera di nuove emozioni.

Ostara è una festività pagana che coincide con il nostro Equinozio di Primavera, dal latino Equus nox, che indica l’istante in cui il Sole raggiunge una delle due intersezioni tra l’eclittica e l’equatore celeste. I due Equinozi di marzo e settembre sono i due giorni di ogni anno in cui il giorno e la notte hanno la stessa lunghezza, 12 ore esatte.

L’alba comincia quando il sole ha superato di metà l’orizzonte e il tramonto finisce quando il sole è di metà sotto l’orizzonte. Durante gli Equinozi, il movimento della terra fa sì che il sole compaia esattamente ad Est e scompaia esattamente ad Ovest.

Ostara è uno degli otto Sabbat, festività solari, che segnano la rotazione della Ruota dell’Anno suddivisa appunto in quattro Sabbat maggiori legati ai cicli agricoli e quattro Sabbat minori legati ai cicli stagionali.

Ed è una celebrazione che simboleggia la rinnovata fertilità della terra e apre la stagione della semina. Essendo un’antichissima festa solare segna il passaggio dal buio dell’inverno alla luce della primavera, in un equilibrio perfetto tra Cielo e Terra, spirito e materia, attraverso l’unione simbolica legata proprio al risveglio della natura, fra il dio Sole principio maschile e la Dea Terra, principio Femminile.

Ostara è una festività di origine germanica che risale al culto della dea Eostre, divinità associata ai fiori e alla primavera e quindi è un giorno molto potente a livello energetico, per propiziare nuovi inizi, e progetti.

Un antichissimo mito narra che la bellissima dea lunare mentre si immergeva nella fonte sacra, era rimasta affascinata dal Dio Sole, ma non poteva incontrarlo poiché quando lei sorgeva egli entrava nel Regno Nascosto. Ma la Lepre della Luna lo raggiunse in quel reame e gli fece notare la bellezza di Eostre. Allora il Dio la volle incontrare e da quel momento il desiderio li legò l’uno all’altra, si presero per mano e camminarono insieme.

E infatti uno dei simboli di questa festività è appunto la Lepre. Secondo la leggenda la dea Eostre trasformò un uccellino in lepre affinché superasse l’inverno, però la mutazione non fu completa così la lepre continuò a deporre delle uova colorate per ringraziarla di averle salvato la vita.

La Lepre è un simbolo magico di rigenerazione e buon auspicio infatti questo dolce animaletto dona le sue uova colorate alla dea Eostre e l’uovo è uno dei simboli più antichi collegati al cosmo e alla fertilità. Esso diviene metafora dell’embrione primordiale da cui scaturisce l’esistenza, in quanto contiene in sé il principio della vita. Adorato sin dalle prime civiltà, esso incarna la dualità maschile e femminile, l’albume rappresenta la Dea Bianca mentre il tuorlo dorato le qualità virili del Dio Sole mentre il guscio esterno li suggella in un equilibrio perfetto.

E sull’altare delle offerte alla Dea Madre non possono mancare delle uova decorate con colori brillanti con strisce e cerchi che rappresentano i cicli della vita, morte e rinascita.

Ostara, festività di unione e di rinascita, celebra il ritorno di Persefone che dopo sei mesi, dall’autunno all’inverno, trascorsi negli Inferi accanto al suo sposo Ade, risale in superficie, ascende alla vita, ritorna dalla madre Demetra, dea delle messi, facendo rifiorire la terra al suo passaggio. Così, mentre la primavera colora la natura con le sue pennellate di vitalità e di esuberanza, Ostara incarna in sé la magia del nuovo inizio, diviene alba di un nuovo ciclo, mattino del mondo nella luce crescente e chiara che rende un ricordo i giorni del buio.

E le donne-streghe, di ieri come oggi, celebrano Ostara come una rinascita non solo della propria vita fisica ma anche e soprattutto di quella spirituale, perché accogliendo la sua energia vivificatrice in loro, sono pronte a rinnovarsi così come la Terra nel suo ciclo eterno.