C'era una volta...

Le streghe cattive, vecchie, curve, con i capelli ispidi, le unghie affilate come artigli, e avvolte in lunghi mantelli neri, si muovono protette dall’oscurità, a cavallo delle loro scope e seminano angoscia negli animi degli uomini. Esse possiedono poteri innati, li custodiscono in segretezza e sanciscono patti con il Diavolo per accrescere la loro potenza. Confezionano filtri di odio per piegare la volontà di chi è loro nemico ma se provocate possono trasformare, per vendetta, anche in uccelli, rospi, asini e qualsiasi altro animale. E sono così potenti che possono gettare il Malocchio, fare una Fattura o leggere nel futuro.

Così sono sempre state viste le streghe dal popolo che, impaurito dai loro poteri malvagi, le teme e sussurra con paura i loro nomi.

Magia nera: le streghe di Trapani

Il professore Carlo Simiani, storico delle tradizioni popolari siciliane e appassionato di leggende e superstizioni, ha raccolto numerose testimonianze nella provincia di Trapani, sulle antiche credenze sulle streghe che però continuano a persistere ancora oggi.

Queste oscure figure sono descritte con un aspetto e dei segni di identificazione particolari: bruttezza mostruosa, età avanzata e la particolare forma degli occhi che sono molto piccoli, con la pupilla ovale come quella dei serpenti o dei gatti, animali che nella simbologia medievale erano associati al mondo occulto delle streghe.

Le Animulari sono donne sposate che hanno donato l’anima al diavolo, sono malvagie e attraverso la divinazione e la cartomanzia possono predire il futuro. Esse si radunano in luoghi isolati, di notte per fare riti malefici contro coloro cui vogliono del male.

I racconti popolari trapanesi narrano che, dopo aver pronunciato tre parole magiche ed essersi unte con un unguento per diventare invisibili, escono di casa e passano attraverso le fessure delle porte. E, secondo i paesani del posto, è ancora possibile incontrare una di queste moderne streghe presso i porti, tra la gente di mare. Si mormora che passeggiando per il centro storico, nei cortili dove si affacciano le case dei marinai, si possano vedere, mentre stanno sedute in circolo con le altre donne, come innocue comari pettegole, e rattoppano le reti dei pescatori. Possiedono la capacità di spostarsi solo con lo spirito uscendo dal proprio corpo e si materializzano all’improvviso in luoghi anche distanti esattamente come le Donna di Fora della provincia di Palermo. E, quando ritornano da questi viaggi astrali, sono gelide nel corpo, per cui subito cercano il calore del marito che a fatica riesce a riscaldarle in quanto appaiono rigide come il marmo e gelide come il ghiaccio.

E la paura spinge le anziane a raccontare un’antica leggenda alle giovani ragazze per metterle in guardia perché si crede che anche una fanciulla pura e innocente possa trasformarsi in una di loro.

Così narrano che un tempo lontano, una fanciulla, per il desiderio di rivedere l’amato, un marinaio partito per un lungo viaggio, fu convinta a trasformarsi in una Animulara.

Avendo acquisito la capacità di spostarsi, volò sulla barca su cui il giovane era imbarcato e si materializzò in carne e ossa davanti a lui. Dopo l’iniziale sorpresa, il marinaio la abbracciò ma quando le loro labbra si sfiorarono cadde di colpo in un sonno mortale. Il bacio della Animulara provoca la morte all’istante

. Nell’immaginario popolare marinaro e contadino ci sono anche le Draunari termine con cui a Trapani si indica la tromba d’aria marina. Anch’esse sono donne vecchie e brutte spesso mostruose, con le labbra oblunghe e cadenti, e i capelli lunghi e arruffati. Sono streghe maligne e distruttrici, che corrono come ossesse per terra e per mare lasciando al loro passaggio solo morte e distruzione. Attraverso le loro formule magiche possono provocare tempeste e vortici marini, per questo i marinai, quando vanno in mare, recitano scongiuri e fanno il segno della croce. 

Si dice che si radunano presso il monte Cofano, di notte, che danzano in circolo tenendosi per mano per formare una ruota infernale, un cerchio magico, al centro della quale una di loro inizia altre donne comuni e svela loro i loro segreti oscuri.

Infine vi sono le temibili “Madri” fattucchiere sordide e vecchie, sono in grado di predire il futuro interrogando degli scogli particolari. Le loro armi sono nascoste dentro sacchetti di panno rosso. Sono fantocci di cencio dalle sembianze umane, su cui appuntano con dei riti di stregoneria degli spilli allo scopo di provocare dolore e sofferenze alle vittime. In sostanza esse utilizzano pratiche magiche che si rifanno alla cosiddetta magia “simpatica” secondo cui tra il fantoccio fatto a immagine e somiglianza del rivale che si vuole colpire e l’uomo, esisterebbe una relazione di analogia. Così se lo spillo è appuntato sul cuore la vittima soffrirà tormenti d’amore, se sulla testa è destinata alla follia. Se poi conficcano un chiodo intriso di sangue nel petto del fantoccio questo è il segno di morte certa.

Esse operano in favore di mogli tradite contro i mariti fedifraghi o di donne che vogliono vendicarsi di uomini che non corrispondono il loro amore.

Sono sporche e lacere, per questo vivono in stamberghe orribili, piene di cianfrusaglie che nascondono dentro ai materassi o in luoghi insoliti. Queste terribili streghe, come sinistri presagi, solcano le notti oscure e turbano il sonno di tutti gli uomini.



Questa sezione è stata interamente curata dalla nostra esperta, la Dott.ssa Eliana Vivirito