Acqua e sale

Nella nostra cultura popolare sia l’acqua che il sale sono sempre stati considerati i due elementi imprescindibili attraverso cui compiere degli scongiuri di protezione, in modo da poter contrastare gli incantesimi operati dalle streghe.

L’acqua è un simbolo potente di vita, una forza misteriosa che fluisce ininterrotta, capace di penetrare nel terreno e nella roccia per nutrire la Terra, di colmare i fiumi e interi oceani.



Gli scongiuri del popolo siciliano

Il Male, come una piovra gigantesca, con i suoi tentacoli avvolge l’animo degli uomini, striscia silenzioso e li avviluppa nella sua morsa per poi inabissarli in un vortice oscuro dal quale è impossibile uscire.

Il popolo siciliano, da sempre, consapevole di questa presenza costante che incombe minacciosa sulla vita quotidiana, ha tramandato di generazione in generazione antiche formule da recitare per proteggersi dalle azioni malefiche delle streghe.

Scongiuri arcani, fatti di parole misteriose che racchiudono in sé una potenza benefica, capace di contrastare le forze maligne che sovrastano inquietanti.

Così, da tempi immemori, le donne della nostra Isola, per combattere le energie negative prendevano una bacinella d’acqua, vi gettavano dentro un pugno di sale grosso da cucina e poi rovesciavano il tutto davanti l’uscio di casa dicendo:

Acqua e sali

E zoccu dicinu li magari

Nun pozza giuvari


(Acqua e sale

E ciò che dicono le streghe

Non mi possa far danno)


Invece per impedire alle streghe di entrare in casa, mettevano un pizzico di sale da cucina dietro porte e finestre pronunciando queste parole:


Sali, supra sali

Chiddu ca po' fari Diu

Non lu puonu fari i mavari


(Sale e ancora sale

Di cui è capace Dio

Le streghe non possono fare)


Oppure recitavano uno scongiuro in cui invocavano sia la Madonna che San Giovanni, il santo venerato la notte del 23 giugno per scacciare gli spiriti maligni:


O Signuri, un cì accunsientu!

Acqua e sali ogni mumientu.

Acqua e sali o gran Signura,

ppi livari sta fattura.

Acqua e sali, San Giuvanni,

ppi stutari stu focu rani.

Acqua e sali, acqua e sali,

setti jastimi supra li majari!


(O Signore, non lo permetto!

Acqua e sale ogni momento,

Acqua e sale, o gran Signora(La Madonna)

Per togliere questa fattura

Acqua e sale, San Giovanni

Per spegnere questo fuoco grande.

Acqua e sale, acqua e sale,

Sette imprecazioni sopra le streghe!)


Nella nostra cultura popolare sia l’acqua che il sale sono sempre stati considerati i due elementi imprescindibili attraverso cui compiere degli scongiuri di protezione, in modo da poter contrastare gli incantesimi operati dalle streghe.

L’acqua è un simbolo potente di vita, una forza misteriosa che fluisce ininterrotta, capace di penetrare nel terreno e nella roccia per nutrire la Terra, di colmare i fiumi e interi oceani.

Essa, nelle religioni più antiche, è sempre stata considerata un elemento sacro, simbolo di purezza e quindi fonte di purificazione per l’uomo.  

Nella religione cattolica con il Battesimo, attraverso il rito dell’acqua, il bambino viene purificato dalla colpa originale.

Per questa sua forza positiva e benefica ha sempre avuto un ruolo catartico negli antichi rituali, simboleggiando il lavaggio dalle proprie colpe.

Ma per esplicare tutta la sua potenza, l’acqua doveva essere corrente, attinta da tre o sette fonti o fiumi, in questo modo la sua energia vivificatrice avrebbe racchiuso in se la forza di trascinare via il male.

All’acqua viene mescolato il sale che è simbolo di incorruttibilità.

La Bibbia è ricca di riferimenti al sale nel suo significato simbolico di fedeltà, sapienza e purificazione.

Nell’antico Testamento il sale era offerto al forestiero insieme al pane come simbolo di amicizia e lo stesso avveniva quando due popoli sigillavano un patto di alleanza. Ma era anche il simbolo dell’alleanza duratura e incorruttibile tra Dio e il suo popolo “Nella tua oblazione non lascerai mancare il sale dell’alleanza del tuo Dio, sopra ogni tua offerta porrai del sale” (Levitico 2,13)

Per questo suo particolare valore simbolico, nella tradizione popolare si sono diffuse credenze antichissime che attribuivano al sale virtù repulsive degli spiriti maligni.

Lo stesso demonologo Jean Bodin, autore di trattati contro le streghe, scrisse nella sua opera, Demonomania degli stregoni, che “i diavoli hanno in orrore il sale perché esso è segno di purità in quanto non si corrompe, non si putrefà e conserva le cose da corruzione e putrefazione. Il diavolo invece cerca la corruzione e la dissoluzione delle creature come Iddio la generazione”.

Ecco perché secondo le credenze popolari le pietanze delle streghe erano tutte senza sale.

Credenze avvalorate anche dalla Santa Inquisizione, che negli anni della sua opera repressiva, considerava la cucina insipida un chiaro segno di stregoneria. Le donne processate, sotto tortura confessarono che durante i loro convegni notturni, i Sabba, mangiavano cibi senza sale e che se qualcuna avesse osato chiederlo, il banchetto sarebbe terminato immediatamente e le altre si sarebbero ritrovate nude, lontano da casa.

L’Acqua e il Sale, elementi naturali della nostra Terra si sublimano e si elevano a elementi sacri creando una profonda e arcana connessione tra il terreno e il divino.



Questa sezione è stata interamente curata dalla nostra esperta, la Dott.ssa Eliana Vivirito